🐾 Un cane da comprendere prima di amare

Il Pastore Australiano, con il suo mantello spettacolare e l’intelligenza vibrante, è spesso scelto per la sua bellezza. Ma, come sottolinea Barbara Gallicchio nel suo libro “Lupi travestiti”, ogni cane di razza è un progetto funzionale su quattro zampe, un essere selezionato nel tempo per svolgere un compito ben preciso.

Quando ignoriamo questo aspetto, rischiamo non solo di frustrarlo, ma anche di spezzare l’equilibrio relazionale tra cane e umano. Il Pastore Australiano non fa eccezione: dietro l’apparenza c’è funzione.


📜 Origini, standard e struttura

Nonostante il nome, il Pastore Australiano è una razza nata e sviluppata negli Stati Uniti, selezionata per la conduzione del bestiame nei ranch dell’Ovest americano.
Discende da antichi cani da pastore europei, in particolare baschi, ed è stato plasmato per adattarsi a condizioni ambientali dure, con un’eccezionale resistenza fisica e mentale.

Lo standard FCI n. 342 descrive un cane:

  • di taglia media (maschi 51–58 cm, femmine 46–53 cm),

  • con corpo leggermente più lungo che alto,

  • pelo medio-lungo, spesso e resistente, con colori che vanno dal blue merle al red tricolor,

  • con uno sguardo intenso, sempre vigile, e un’espressione attenta.

Il Pastore Australiano è costruito per muoversi, percepire, agire.


🎯 Motivazioni di razza: il codice nascosto nel comportamento

Secondo Gallicchio, ogni razza porta inscritto nel proprio comportamento un codice genetico motivazionale: una spinta interna che, se ignorata, genera disagio e problemi comportamentali.
Nel Pastore Australiano, questo codice è particolarmente intenso e complesso.

Le sue principali motivazioni di razza includono:

  • Motivazione pastorale: il desiderio di controllare, raccogliere, guidare (non solo pecore, ma anche bambini, ciclisti, altri animali);

  • Motivazione collaborativa: ama lavorare “con” l’umano, non per obbedienza cieca, ma per senso di scopo condiviso;

  • Motivazione esplorativa: curioso, investigativo, ha bisogno di ambienti vari e stimoli nuovi;

  • Motivazione predatoria frazionata: nella sua forma selezionata, è presente nella corsa e nel controllo del movimento.

👉 Un Aussie che non può esprimere queste motivazioni le reindirizzerà su ciò che ha attorno: rincorrerà bambini, controllerà i movimenti in casa, si auto-stimolerà con comportamenti ripetitivi.


🧠 Funzione e comportamento: non solo un cane bello

Come evidenzia Gallicchio, la selezione del cane da pastore ha portato a soggetti:

  • altamente sensibili agli stimoli,

  • estremamente reattivi e vigili,

  • con una mente operativa costantemente attiva.

Il Pastore Australiano non è un cane da compagnia passivo. È un atleta cognitivo: ha bisogno di lavorare, esplorare, risolvere problemi.

Come spiega anche Angelo Vaira, educatore cinofilo e divulgatore, ogni cane è un individuo con un proprio mondo interiore: scegliere un cane come l’Aussie senza considerare queste dimensioni è una violazione della sua natura.


🔍 Attività consigliate per il suo benessere

Per soddisfare le motivazioni di razza del Pastore Australiano, sono indicate attività complesse che coinvolgano mente, corpo e relazione:

✅ Ideali:

  • agility, obedience, herding (pastore su pecore);

  • nosework, mantrailing, trick training;

  • lunghe passeggiate esplorative in ambienti ricchi di stimoli;

  • giochi cognitivi, problem solving, training collaborativo.

⛔ Da evitare:

  • inattività prolungata,

  • ambienti monotoni e privi di stimoli,

  • relazioni impersonali e meccaniche.


Adozione consapevole: sei davvero pronto per un Aussie?

Adottare un Pastore Australiano significa accettare un progetto genetico vivo.

Non è una razza da “divano e coccole”, ma un cane:

  • brillante, attivo, impegnativo,

  • che cerca continuamente coinvolgimento e comunicazione,

  • che non tollera la noia e l’assenza di compiti.

Come scrive Barbara Gallicchio, un cane non adatto a noi non è un cane “sbagliato”, ma siamo noi a dover scegliere in modo più consapevole.
L’Aussie può essere un meraviglioso compagno per chi ha tempo, energia mentale e disponibilità. In mancanza di questi elementi, può trasformarsi in un cane frustrato, distruttivo, infelice.


❤️ In conclusione: adozione sì, ma consapevole

Il Pastore Australiano è:

  • un cane intelligente, dinamico e sensibile;

  • nato per lavorare, pensare, collaborare;

  • NON adatto a vite sedentarie o gestioni superficiali.

Se sei disposto a essere una guida consapevole, empatica e attiva, allora un Aussie potrà offrirti una relazione intensa, profonda e irripetibile.
Ma se lo scegli solo per l’estetica, potreste entrambi soffrire.